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Londra vissuta dagli Italiani ...

Pimlico

Sintesi

Pimlico è una stazione della metropolitana (Victoria Line) che serve un'area che rimase rurale sino al XIX secolo, dat la sua acquitrinosità (se non peggio, il suo livello al di sotto di quello dell'alta marea), che ne impedì a lungo l'edificazione. Nel 1834, era ancora nota per i suoi letti di vimine (ricavati dal Salice, in Inglese "Willow", una pianta flessibile che ama l’umidità); di ciò residua traccia nella Toponomastica, visto che in prossimità della Cattedrale di Westminster rimane nascosta Willow Walk (a 0,6 miglia a nord-ovest dalla stazione di Pimlico). Oggi, Pimlico è a ridosso del centro, caratterizzandosi per le sue belle case di mattoni e le facciate bianche, inserite in uno schema stradale ben organizzato. Le immagini che proponiamo mostrano un aspetto "signorile", con una bella combinazione di edifici, villette, pubs, giardini, Chiese, In aggiunta, accoanto alla presenza del Museo Tate Britain a Millbank, vanno segnalati i mercatini contadini. E'un'area che conosciamo bene per averci vissuto quattro mesi.

Distanza dal centro: 1,7 miglia.

Attrattiva: notevole. Colpisce lo sguardo l'Architettura "Stile Regency" (ndr del principio del XIX secolo quando Giorgio IV era Principe Reggente), che segue da vicino lo Stile Neo-Classico Giorgiano, aggiungendo un tocco di eleganza e luminosità. In aggiunta, la passeggiata lungo il Tamigi è piacevole, l'atmosfera rilassata. Se vi stancate, potete fermarvi in diversi spazi verdi o mangiare e bere birra in uno dei pubs dell'area.

Descrizione dell'area attorno alla stazione

Uscendo dalla stazione della metropolitana ed aggirandovi nei paraggi, avete l'immediata percezione di trovarvi in una "buona zona", impressione che migliora soprattutto andando verso est. Infatti, imboccate Bessborough Street e Drummond Gate e raggiungete lo spazio verde Bessborough Gardens, superare (non attraversate) Vauxall Bridge Road (altrimenti andate dall'altra parte del Fiume alla stazione di Vauxall) e passeggiate lungo Millbank. Siete a contatto col Tamigi, non a caso, trovate sulla vostra strada Riverside Walk Gardens. A questo punto, all'incrocio tra Millbank e Atterbury Street trovate l'imponente Tate Britain, una tappa obbligata per il visitatore di Londra. Alle sue spalle, trovate Millbank Gardens, da cui potete raggiungere St. John's Gardens, a distanza intermedia rispetto alla stazione di Westminster, o Vincent Square, se andate verso la stazione Victoria. Tornati alla stazione di Pimlico, andate verso nord, imboccando Belgrave Road, trovando sulla sinistra prima Warwick Square, poi Ecclestone Square (prossima a Victoria). In alternativa, andate ad ovest, in Lupus Street, trovando la Chiesa di St. Saviour e la Pimlico Library (Biblioteca), oppure verso sud, raggiungendo St. George's Square Gardens, Grosvenor Road e Pimlico Gardens.

Toponimo

Il nome, riferito all'odierna località, si ritrova come “Pimlico” (1626), "Pimplico" (1630, 1664), "the king highway at Pimplico", 1681), "Pimlico" 1741-1745, 1754). Un articolo di un giornale del 1877, descriveva Pimlico o "South Belgravia".

Incerta è l'origine del nome, per cui, cerchiamo di chiarire il punto. Partiamo da quanto scrisse Edward Walford (1823-97), in "Old and New London", Volume 5 (1878), per poi integrare e chiarire le sue affermazioni: "Il nome Pimlico è chiaramente di derivazione straniera, ed ha disorientato non poco i Topografi. Gifford (ndr William), in una nota contenuta nella sua edizione di '(The Works of) Ben Jonson' (ndr 1816), scrive che 'Pimlico è talvolta riferito ad una persona, e non improbabilmente può essere stato il proprietario di una birreria una volta famosa per una birra di particolare descrizione;' e sappiamo, dagli 'Old Plays di Dodsley' e dagli scritti di Ben Jonson, che c'era un'altra Pimlico a Hoxton, o (come il luogo era allora chiamato) Hogsdon, dove, infatti, al giorno presente c'è un 'Pimlico Walk'. E' evidente, da un riferimento in 'The Alchemist' di Ben Jonson, che il luogo così chiamato ad 'Hogsdon' era un luogo di svago di non grande reputazione, e frequentato costantemente da ogni genere di persone, da Cavalieri, donne, e gentildonne (ndr istruite), sino alle sguadrine:

'Gallants, men, and women,
And of all sorts, tag-rag, been seen to flock here,
In these ten weeks, as to a second Hogsdon,
In days of Pimlico.'

In un'altra opera all'incirca dello stesso periodo un nobile cavaliere è rappresentato inviare sua figlia a Pimlico 'per andare a prendere (ndr e portare) una spina di birra Derby.' E' probabile, perciò, che in precedenza il distretto giacente tra Chelsea e St. James's Park abbia tratto il nome da una somiglianza casuale a quello ai suoi antipodi di Hoxton. E questa supposizione è confermata da Isaac Reed, che racconta, negli 'Old Plays' di Dodsley che 'un posto vicino Chelsey è ancora chiamato Pimlico, e si era ridotto negli ultimi anni allo stesso livello del precedente ad Hogsdon.' Si può aggiungere che Pimlico è ancora celebrato per le sue birre, e che il distretto non è citato col nome di Pimlico in nessun documento esistente prima dell'anno 1626. A questo tempo, ad esempio, durante il Regno di Carlo I, scrive il Signor Peter Cunningham 'Pimlico era del tutto disabitato, né fu contemplato dai libri tributari di St. Martin's (a cui apparteneva) sino all'anno 1680, quando il Conte di Arlington - in precedenza tassato come residente a Mulberry Gardens - è tassato, sebbene vivente nella medesima casa, sotto la voce di Pimlico. Nel 1687, sette anni dopo, quattro persone sono descritte come vivere in quello che allora era chiamato Pimlico - il Duca di Grafton, la Signora Stafford, Thomas Wilkins, ed il Dottor Crispin.". Questo estratto indica che Pimlico era un nome usato a "Hogsdon", oggi, chiamata Hoxton, dove si trovavano dei giardini pubblici molto frequentati per evitare le strade sovraffollate della City of London. Le "Newes from Hogsdon" (1598) riportano il seguente invito: "Have at thee, then, my merrie boyes, and beg for old Ben Pimlico’s nut-browne ale." Questo breve passo è illuminante ed è chiarito da E. Cobham Brewer (1810-1897), in "Dictionary of Phrase and Fable" (1898): Pimlico "..... Stando alla Tradizione, trasse il suo nome da Ben Pimlico, famoso per la sua birra di color nocciola (= nut-brown ale). I suoi giardini da tè, tuttavia erano vicino Hoxton, e la strada era chiamata "Pimlico Path" (ndr attuale Hoxton Street), cosi che ciò che oggi è chiamato Pimlico venne così denominato per la popolarità del luogo di svago di Hoxton." Ed infatti, "Pimlico Path" viene citata da Ben Johnson in "Bartholomew Fair" (1614). Infine, in merito all'ipotizzata origine straniera del nome Pimlico (come nome di Famiglia, non di luogo), un argomento in tale direzione è stato sviluppato dal Prof. Richard Coates nel 1998 (Direttore onorario del "Survey of the English Place-Names" sino al 2003), secondo cui deriverebbe da "Pamlico" o "Pamticough", Indiani del Nord America che vivevano lungo le rive del Fiume Pamlico, in prossimità dell'infruttuoso insediamento di Sir Walter Ralegh, in Virginia, fondato nel 1585-1587. L'insuccesso dei primi Coloni potrebbe aver spinto alcuni a ritornare in Inghilterra con Drake nel 1586. Il nome Indiano Pamlico o Pemlico potrebbe essere stato attribuito ad uno dei tanti Coloni come soprannome, che se lo sarebbe portato dietro con sé in Inghilterra. In tal caso, si trattava del padre di Ben o proprio Ben? Non lo sappiamo! Facciamo notare che è stata proposta anche un'altra spiegazione: il nome si riferirrebbe ad una bevanda locale, la cui ricetta è andata perduta nel tempo.

Storia

Informazioni fondamentali sulla Storia dell'area si leggono in "Newes from Hogsdon" (1598); sono fornite da Ben Johnson in "Bartholomew Fair" (1614); da Francis Coghlan in una Mappa allegata a "Pocket Picture of London and its environs" (1834); si leggono in "A Topographical Dictionary of England" (1848), alla voce "Pimlico" (pagine 571-573); sono fornite da Henry B. Wheatley - Peter Cunningham in "London, Past and Present: Its History, Associations, and Traditions" (1891); da E. Cobham Brewer in "Dictionary of Phrase and Fable" (1898); da Edward Walford in "Old and New London: Volume 5" (1878), alla voce "Pimlico" (pagine 39-49); da Charles Booth nella Mappa della povertà di Londra (1899); da J. E. B. Gover - A. Mawer - F. M. Stenton, con la collaborazione di S. J. Madge in "The Place-Names of Middlesex, apart from the City of London" (1942); da A. D. Mills in "A Dictionary of London Place-Names" (2010); da Caroline Taggart in "The Book of London Place Names" (2012) ed in "The surprising origins of London's most curious place names" (27 settembre 2018, The Telegraph), che traduciamo e sintetizziamo liberamente.

1. Eventi storici di rilievo

Rifacendoci a quanto riportato nel "Toponimo", sappiamo che nel tardo XVI secolo, un proprietario o gestore di pub chiamato Ben Pimlico aveva una Taverna ad Hoxton, dove serviva una birra di color nocciola (nut-browne ale), la cui bontà la fece conoscere in tutta Londra. La nota Birreria di Hoxton, nel 1609, era chiamata "Pimlyco" o  "Pimlico". Si trattava di una Taverna frequentata dalle persone che lavoravano o frequentavano i primi due teatri fondati nei paraggi, "The Theatre", aperto nel 1576 (abbattuto nel 1598 e ricostruito come "The Globe" a Southwark) e "The Curtain", costruito nel 1577 e caduto in disuso nel 1625. Un indice di tale rinomanza è il numero dei riferimenti al Pimlico di Hogsdon (= Hoxton) nelle commedie del primo XVII secolo di Thomas Dekker, Ben Jonson ed altri. La sua esistenza è ancora richiamata da una piccola strada chiamata "Pimlico Walk" ad Hoxton. Il nome "Pimlico" (distretto, non uomo) riferito alla differente area a cui fa riferimento questa pagina web risulta da documenti dal 1626 (riferito ad un gruppo di miseri cottages chiamati "Neat Houses" attorno ai Ranelagh Gardens): non si sa se Ben Pimlico avesse permesso ad altri di sfruttare il suo nome o se comunque altri speculassero sulla sua fama. Ad ogni modo, il nome potrebbe essere stato copiato da un pub o da taverna vicino alla stazione Victoria, per poi estendersi a denominare l’area attorno ad essa. Il già citato Edward Walford (1823-1897), in "Old and New London", Volume 5 (1878), ricorda che durante il Regno di Carlo I (1625- 1649), Peter Cunningham scrive che "Pimlico era quasi totalmente disabitata, né è inserita nei libri contabili di St. Martin's (a cui apparteneva) sino all'anno 1680, quando il Conte di Arlington — in precedenza rilevato come residente in Mulberry Gardens — viene rilevato, sebbene vivente ancora nella stessa casa, sotto la voce di Pimlico. Dopo soli sette anni, nel 1687, solo quattro persone risultano vivere a Pimlico - il Duca di Grafton, Lady Stafford, Thomas Wilkins, ed il Dott. Crispin. Il Duca di Grafton, avendo sposato l'unica figlia del Conte di Arlington, risiedeva nella Arlington House; e Lady Stafford in quella che allora e da lungo tempo era nota come Tart Hall." La Arlington House è quella che sarebbe stata sviluppata in Buckingham Palace. In questa pagina web ci limitiamo a trattare dell'area circostante la stazione della metropolitana di Pimlico, quindi, una zona limitata. Tuttavia, a rigore, il distretto di Pimlico è molto vasto, visto che abbraccia l'intera Belgravia, come pure lo spazio da Buckingham Palace Road al Tamigi per prolungarsi sino a Chelsea. Tale ultimo tratto comprende Grosvenor Road ed il sub-distretto delle piazze, case terrazzate e strade di Eccleston. Francis Coghlan, in una Mappa allegata a "Pocket Picture of London and its environs" (1834) mostra che tutta l'area di Pimlico tra Vauxhall Bridge Road e Chelsea (ora Buckingham Palace) Road, appare non edificata, tranne la presenza di pochi cottages sparsi e pochi isolati di case vicino al Tamigi; i restanti spazi sono ancora giardini e terreni incolti, intersecati dal Grosvenor Canal, la cui testa, formante un immenso bacino, è ora coperta interamente dalla stazione ferroviaria di Victoria. Pertanto, la mancata edificazione sino al XIX secolo di Pimlico (in senso lato) dipendeva dal fatto che l'area era paludosa. Il carattere ancora rurale alla data suindicata si ricava dal fatto che una rilevante parte dello spazio tra le due strade citate viene descritto come "letti di salice (da vimini)", una pianta flessibile che ama l'umidità, mentre una strada trafficata diritta che collega le due strade è denominata Willow Walk. Oggi, i citati "letti di salice" sono coperti da Eccleston Square e da un certo numero di piccole strade limitrofe, mentre "Willow Walk" è occupata da negozi e uffici, oggi nota come Warwick Street. Nel 1825, l'Imprenditore edile Thomas Cubitt (1788-1855) venne incaricato da Lord Grosvenor di edificare Pimlico. Questi riempì i terreni paludosi dell'area e delle zone ad ovest (Eaton Square, Belgrave Square, Chester Square and Wilton Crescent, dette "Five Fields") trasportando tonnellate di terra secca per innalzare il livello del suolo di Pimlico ricavata durante lo scavo di St Katharine’s Docks vicino alla Torre di Londra. Lo schema urbano usato da Cubitt a Pimlico fu quello di una griglia di belle case a schiera stuccate, che già aveva impiegato a Belgravia nelle "Five Fields", ma qui applicata in modo meno "grandioso". Le case più ampie ed opulente si trovavano lungo St. George's Drive e Belgrave Road, le due strade principali, ed Eccleston Square, Warwick Square e St. George Square. Un articolo di un giornale del 1877, descriveva Pimlico o "South Belgravia" come: "genteel, sacred to professional men… not rich enough to luxuriate in Belgravia proper, but rich enough to live in private houses - for this is a retired suburb'. Its inhabitants were: 'more lively than in Kensington… and yet a cut above Chelsea, which is only commercial.". Tuttavia, negli anni '90 del XIX secolo, Pimlico era talmente regredita che il Sociologo Charles Booth, nella Mappa della povertà di Londra (1899) la descriveva come, forse, uno dei quartieri della classe media più miserevoli di Londra. Quando, nel 1912, il Reverendo Gerald Olivier si trasferì nel quartiere con la famiglia, compreso il giovane Laurence Olivier, per officiare ai Parrochiani di St. Saviour, la situazione non doveva essere cambiata di molto. A cavallo delle Due Guerre Mondiali, vennero realizzati diversi edifici, molti abitati da persone legate ai Partiti politici (tra cui Winston Churchill, data la vicinanza di Westminster). Nonostante i danni derivanti dai bombardamenti tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale e nonostante che porzioni esterne di Pimlico siano state ricostruite con moderni caseggiati, la maggior parte del "cuore" del XIX secolo di Pimlico è sopravvissuto ed è oggi protetto dallo status di "Area Protetta" (Conservation area). La metropolitana raggiunse Pimlico nel 1972. Oggi, Pimlico colpice per i suoi bei edifici in mattoni e facciate bianche, inseriti in un reticolo stradale regolare. Sembra di aggirarsi in un'area signorile, con giardini, Chiese, casette, pubs, negozietti, mercati locali. Ad incrementare l'attrattività dell'area c'è la vicinanza del Tate Britain, a Millbank.

2. Millbank Gardens

Ne abbiamo trattato in una pagina web specifica nell'ambito dei Parchi e Giardini di Londra.

City of Westminster - Visita guidata

Una delle uscite della stazione della metropolitana

Una delle uscite della stazione della metropolitana

Bell'esempio di stile degli edifici di Pimlico

Bell'esempio di stile degli edifici di Pimlico

Bessborough Gardens

Bessborough Gardens

Lupus Street

Lupus Street

Chiesa di St. Saviour

Chiesa di St. Saviour

St George's Square Gardens

St George's Square Gardens

Pimlico Gardens

Pimlico Gardens

Il 24 che porta a Pimlico

Il 24 che porta a Pimlico

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