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Londra vissuta dagli Italiani ...

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Mutazioni urbane

5/12/2012 - Nuova King's Cross

E' difficile conciliare la Tradizione con la modernità, soprattutto quando la prima limita non poco le possibilità di sviluppo di Londra. Si sa, lo spazio disponibile rappresenta un vincolo non indifferente, tanto che da tempo, anche su spinta dei sindaci, Londra, non potendosi espandere molto orizzontalmente, lo sta facendo verticalmente, esempio più evidente ne è la costruzione definita "The Shard", il grattacielo a forma piramidale ubicato a Southwark e progettato dal nostro grande Architetto Renzo Piano. C'è chi vorrebbe abbattere tutto il vecchio per lasciar spazio al nuovo e chi invece difende ostinatamente il vecchio. Trovare un punto di incontro tra le due posizioni non è semplice, ma relativamente a King's Cross sembra che si sia riusciti nell'ardua imrpesa. Non a caso, qualche mese fa, sul London Evening Standard del 25 maggio, alla pagina 14, il giornalista Simone Jenkins scrisse: "King's Cross is a triumphant blend of old and new .... King's Cross shows that it is not just smart and sustainable to retain old infrastructure and reuse old buildings. By forcing the new to pay deference to the old, it tames development and humanises modern architecture. So far, at least, King's Cross is a job well done.". In effetti, la British Rail, in origine, era intenzionata a fare "tabula rasa" di King's Cross e St Pancras, ma alla fine, per fortuna, il giusto equilibrio ha prevalso! E per fortuna, perché la Tradizione offre un valore aggiunto ai residenti ed ai turisti e prima ancora a Londra, come ha ben sottolineato il giornalista citato: "Yet whenever conservation won the day, all declared the outcome a valued addition to London's character and personality.".

Se il rinnovamento fosse totale, cosa ne sarebbe della storia di Londra? Che differenza ci sarebbe con una città semplicemente moderna?

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