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Turismo

La Repubblica - 10/01/2006 - Londra sceglie i suoi simboli dalla tazza di tè a Stonehenge - di Enrico Franceschini

Ogni Paese ha i suoi simboli ed inni. Il Regno Unito, ovviamente, non fa eccezione alla regola, con tanto di "Rule Britannia", l'inno che l'esorta a governare il mondo, cosa che ha fatto al tempo dell'impero britannico. Ma quali sono i simboli della "britannicità"? Il governo chiese ad una commissione di esperti di stilare un elenco, formato da dodici icone, molto criticato dalla gente, che può modificare la lista o allungarla, inviando i suoi suggerimenti al sito del Ministero della Cultura.

Alcuni simboli contraddistinguono inequivocabilemente la "britannicità", ed infatti, risultano nell'elenco sovracitato: la tazza di tè (cup of tea), bevanda nazionale, anche se oggi statisticamente sempre più sopravanzata dalla tazzina di caffè, il RouteMaster o Double-Decker, il torpedone rosso a due piani, anche se ormai, salvo qualche mezzo ancora circolante nel centro per motivi turistico-attrattivi, è andato in pensione, sostituito da moderni mezzi sempre rossi, Stonehenge, il sito megalitico su cui ancora si indaga, senz'altro suggestivo, ma "aggiustato" in passato da archeologi universitari e loro allievi, come abbiamo letto più volte nei giornali inglesi.

Altri simboli che appaiono nell'elenco vengono molto criticati (es. la SS Empire Windbrush, su cui gli immigrati vennero dai Caraibi), o riscontrano consensi, come lo Spitfire, il mitico aereo icona della Seconda Guerra Mondiale.

Mentre non appaiono simboli "britannicissimi", come il Big Ben (incredibile!), il taxi nero, il pub, la pinta di birra lager, fish and chips, Churchill, i Beatles, Shakespeare, Charles Dickens, l'elmetto dei "bobbies", la pioggia, Wimbledon.

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