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Londra vissuta dagli Italiani ...

Enrico VII ed Enrico VIII (1485-1547)

Quando Enrico VII tolse la corona a Riccardo III, il Medioevo era quasi terminato. L'ordine economico-sociale medioevale stava sfaldandosi. La maggior parte dei servi della gleba era stata reso libera ed era diventata lavoratore salariato, servo retribuito di alcuni Signori o piccolo contadino indipendente. Un sistema capitalistico di produzione stava rimpiazzando la manifattura tradizionale che vedeva uomini e donne lavorare a casa, manipolando la materia prima fornita dal proprietario. Sebbene lo Stato medioevale non fosse uno stato sociale, almeno le case di campagna ed i loro possedimenti e il sistema di produzione visto sopra, in una qualche maniera, si faceva carico dei suoi membri, sebbene il collettivismo medioevale non desse spazio all’individualismo.

In aggiunta, la vecchia nobiltà si era autodistrutta in trenta anni di guerra intestina – era rimasto un solo duca alla fine del regno di Enrico VII – ed il Signore delle case di campagna era adesso tipicamente un gentiluomo di campagna e giudice di pace, che viveva tranquillamente ai margini di un villaggio in una casa di campagna non fortificata: la scoperta della polvere da sparo aveva reso inutili le fortificazioni, al pari delle armature dei cavalieri nelle ultime guerre. Il re era l'unico uomo che potesse permettersi una batteria di cannoni.

Il Feudalesimo e la dipendenza da un magnate locale, erano state rimpiazzate dal nazionalismo, fedeltà al re ed al suo governo centrale, non solo in Inghilterra, ma in una certa misura anche in Francia, Spagna e Portogallo (Germania ed Italia dovranno attendere circa 4 secoli), e mentre Enrico VII consolidava il suo potere, Cristoforo Colombo issava la bandiera spagnola in America, mentre i navigatori portoghesi doppiavano il Capo di Buona Speranza lungo la loro via verso l'India. Il piccolo mondo medioevale dell’Europa occidentale, di cui l’Inghilterra era una parte marginale, si stava espandendo in un globo su cui essa era un promontorio che spingeva decisamente verso il Nuovo Mondo.

Ancora più importante, forse, di queste scoperte geografiche, fu la riscoperta della civiltà greca e la conseguente espansione dello spirito umano che chiamiamo Rinascimento: la rinascita dell’apprendimento e della libertà di indagine, la rivolta contro l'autorità, la esaltazione dell'individuo, della mente e del corpo, della vita, invece della preoccupazione medioevale di anima e morte. Fu così che nel 1497 John Colet leggeva ad Oxford le Epistole di San Paolo, eliminando l’immondizia accumulata di scolasticismo medioevale. Era un breve passo verso il criticismo della Chiesa medioevale e Dean della Chiesa di San Paolo denunziò l’ignoranza e la cupidigia dei monaci e del più alto Clero. Egli attaccò gli abusi, non la dottrina della Chiesa, ed in ciò fu sostenuto dai suoi amici, Dutch Erasmus ed il giovane Thomas More, e per quella maniera, la maggior parte dei suoi compatrioti.

Così, questo periodo di fermento intellettuale, consentì la disseminazione di nuove idee. Nel 1477, William Caxton creò la sua tipografia a Westminster, e nella prefazione del suo primo libro stampato scrisse: "It is not wreton with penne and ynke as other bokes ben … for all the bookes of this storye named the Recule of the Historyes of Troyes thus enpryntid as ye here see were begonne in oon day, and also fynysshid in oon day". Cento anni prima, l'ambizione senza speranza dello scolaro di Oxford, Chauser, era stata avere una biblioteca di venti libri.

Naturalmente, questa espansione fisica e spirituale ebbe un piccolo immediato effetto sulla maggior parte dei quattro milioni di Inglesi, per i quali la vita scorreva molto come aveva fatto al tempo dei loro padri, ma è chiaro abbastanza a noi, che vissero all’inizio di un'eccitante era senza precedenti.

La missione di Enrico VII fu di portare pace ed ordine ad un paese distratto e il suo strumento fu il Privy Council , che sarebbe divenuto il principale corpo governativo dei Tudors. Nella sua capacità giudiziale era rappresentato dalla Court of Star Chamber, troppo potente per non essere temuta e rispettata, che mise fine agli eserciti privati di servi in uniforme. Fu un pericoloso precedente, tuttavia, la Corte fu indipendente dal Common Law, sebbene ciò fu conservato dalla giustizia di pace non retribuita che amministrò localmente, che era di fatto e doveva rimanere il governo locale fino alla creazione delle municipalità (Borough) e county councils nel XIX secolo. Il Parlamento era un’assemblea profondamente differente da ciò che era stata; una House of Lords ridotta e quella dei Commons formata da cavalieri eletti nelle Contee e borghesi. Esso venne occasionalmente chiamato ad approvare nuove leggi e votare tasse, sebbene il frugale Henry VII avesse poco bisogno di ulteriori risorse finanziarie. Ne aveva a sufficienza di proprie, ed invece di intraprendere guerre straniere, incoraggiò il commercio con l’estero e cercò alleanze straniere. Sua figlia Margherita sposò Giacomo IV di Scozia, e il suo più vecchio figlio Arturo, Caterina d'Aragona, figlia del re di Spagna. Ciò rappresentò un passo particolarmente prudene: la Spagna era la rivale della Francia, il nemico tradizionale dell'Inghilterra; inoltre, l'Olanda era una provincia spagnola e la maggior parte del commercio estero inglese passava dal porto di Anversa (attuale Belgio). Nel 1502 vi fu la sfortunata morte del citato Arturo, ma Enrico VII convinse il Papa a permettergli di trasferire la sposa al suo figlio più giovane, anch’egli Enrico. Come Lancastriano, ebbe inevitabilmente problemi con i rimanenti Yorkisti. Lambert Simnel reclamo di essere figlio di Clarence, e Perkin Warbeck che venne detto essere il figlio più giovane dei principi morti nella Torre di Londra. Ma quando Enrico VII morì nel 1509, la causa Yorkista era finita, e lasciò al suo erede un Paese unito, pacifico e finanziariamente in ordine.

L'erede, Enrico VIII, era un ragazzo di 18 anni con tutti i doni della fortuna. Atleta, poeta, musicista e patrocinatore delle arti e del New learning, la sua corte fu quella di un principe rinascimentale. I poeti Skelton, Surey e Wyatt la frequentarono, e Holbein e Sir Thomas More, che nel 1516 pubblicò "Utopia", con le sue proteste contro la privatizzazione di terre pubbliche da parte di famelici proprietari terrieri e le feroci punizioni contro i crimini.

Il giovane re era tanto impulsivo come suo padre cauto, e, ambizioso per emulare le gesta di Enrico V cento anni prima, invase la Francia. Ma Enrico non guadagnò la gloria, sebbene in sua assenza, gli invasori scozzesi fossero stati sconfitti disastrosamente a Flodden, e prudentemente egli decise di spendere i suoi soldi sulla flotta reale.

L'uomo che aveva incoraggiato le estravaganti avventure straniere di Enrico VIII fu Thomas Wolsey, Arcivescovo di York, Cardinale e Cancelliere. Fiero, di illimitata ambizione e quasi ricco come il re, fu il tipo di prelato additato da Colet e More. Fu principesco nelle spese ed allargò il suo palazzo londinese di York Place, costruì Hampton Court oltre il fiume, ed anticipò la fondazione del Trinity College di Cambridge da parte di Enrico VIII, creando il Cardinal College, successivamente Christ Church, ad Oxford. Ma egli fu l’uomo più impopolare dell'Inghilterra, ed i giorni del trionfo erano contati.

Enrico VIII (1491–1547) aveva 36 anni, Caterina 42, la loro unica figlia sopravvissuta era una donna, Maria, mentre Enrico VIII voleva un figlio (e desiderava anche Anna Boleyn). Pertanto, convinto che il suo matrimonio con Caterina fosse invalida, ordinò a Thomas Wolsey, di ottenerne la dichiarazione di invalidità da parte del Papa. Tuttavia, questi era profondamente influenzato dal Re di Spagna, nipote di Caterina, e fu costretto a rigettare la domanda. Per sua fortuna (si fa per dire ...), Thomas Wolsey morì nel 1530 prima che Enrico VIII, per il fallimento della sua richiesta inoltrata al Papa, lo facesse giustiziare. Il suo posto venne preso da Thomas Cromwell, mentre Enrico VIII si trasferì a York Place, che venne rinominata Whitehall, poichè il vecchio Palazzo di Westminster aveva subito un incendio. Enrico VIII cercava il modo di sottrarsi all'interferenza papale, nonostante non gradisse quelli che volevano allontanarsi dalla dottrina cattolica. Il Parlamento sostenne Enrico VIII in questa direzione. Dopo alcune schermaglie preliminari, nel 1534, venne emanato l'Act of Supremacy, con cui il Re veniva dichiarato "Supreme Head of the Church of England". Nel frattempo, l'Arcivescovo Cramner dichiarò invalido il matrimonio con Caterina ed Enrico VIII potè contrarre nuove nozze con Anna Boleyn, che, nel 1533, partorì la principessa Elisabetta. Il Papa scomunicò Enrico VIII e lo dichiarò deposto, ma questi, essendo contemporaneamente capo dello Stato e della Chiesa inglese, non solo, potè disinteressarsi del problema, trovandosi in una posizione di straordinaria forza sconosciuta ai suoi predecessori, ma in aggiunta, sarebbe divenuto ancora più potente. Infatti, la Chiesa possedeva un quarto del Paese ed Enrico VIII aveva bisogno di danaro. Pertanto, ordinò a Cromwell di sopprimere i monasteri: nel volgere di pochi anni, la loro enorme ricchezza venne trasferita al Re. Una piccola parte venne devoluta ai nuovi vescovati, mentre la maggior parte andò a costituire un tesoro, visto che terreni ed edifici confiscati vennero alienati a speculatori e ricchi con danaro da investire. Di conseguenza, le proprietà ecclesiastiche affluirono nella mani di nuova nobiltà e gente altolocata, che, prescindendo da motivazioni religiose, si resero conto che era loro tornaconto sostenere questa prima fase della Riforma. I problemi non mancavano, ovviamente: vi fu "The Pilgrimage of Grace", una rivolta popolare a York nel 1536, per protestare contro la rottura contro la Chiesa Cattolica e la soppressione dei monsteri (anche se ciò rappresentò la "veste" che copriva ben più profondi rivendicazioni politiche, sociali ed economiche). Venne soppressa brutalmente. Meglio però era andata l'anno precedente, nel 1535, con l'Act of Union tra Inghilterra e Galles. Ad ogni modo, la soppressione dei monsteri non ebbe ripercussioni particolari, visto che soddisfaceva il diffuso sentimento anticlericale. Inoltre, la prima fase della Riforma ebbe connotazioni meramente politiche, non implicando cambi nella dottrina. Enrico VIII divenne "Defender of the Faith". Con l'Act of Six Articles riaffermò la tradizionale dottrina cattolica su sei punti fondamentali, in particolare, la "transsubstantiatio" (cambiamento dell'ostia e del vino in corpo e sangue di Cristo) ed il celibato clericale. Indistintamente fece uccidere sul rogo Cattolici e Protestanti che rifiutavano la sua rivoluzione anglicana. In aggiunta, per enfatizzare il carattere nazionale della sua chiesa, la messa doveva tenersi in inglese e non in latino ed ogni parrocchia doveva essere dotata di una bibbia in inglese, per la precisione "The Great Bible" del 1539, frutto principalmente del lavoro di William Tyndale, un riformatore dato al rogo all'estero per eresia. Quindi, si apriva la strada per esprimere la prosa in inglese e si incoraggiava la libertà di pensiero e la devozione alla Chiesa anglicana, il che spianò la strada alla seconda fase della Riforma. Purtroppo, Enrico VIII, a cagione dello straordinario potere acquisito, si era trasformato dallo spendido principe dei primi anni ad un tiranno assetato di sangue, che fece uccidere tutti quelli che si opponevano alla sua volontà, persino Anna Boleyn (1536) ed i suoi sospetti amanti, nonché Cromwell (1540). I giorno successivo alla morte di Anna Boleyn, Enrico VIII sposò Jane Seymour, che morì l'anno successivo (1537) per complicazioni post-parto, avendo dato alla luce un maschio, l'erede al trono, visto che le principesse Maria ed Elisabetta erano state dichiarate illegittime.

Venne la volta di Anne of Cleves, una nobildonna tedesca, che fu Regina solo per pochi mesi (1540), visto che il matrimonio con Enrico VIII venne dichiarato nullo, in quanto non consumato. Dopo poco, sempre nel 1540, Enrico VIII sposò Catherine Howard, che fece decapitare dopo meno di due anni, per tradimento ed adulterio. L'ultima delle sei mogli di Enrico VIII fu Catherine Parr (1543), la quale ebbe una positiva relazione con i tre figli di Enrico VIII e fu personalmente coinvolta nell'educazione di Elizabeth ed Edward (entrambi poi divenuti monarchi inglesi). La Regina ebbe molta influenza nell'approvazione del Third Succession Act (1543), che reintegrò sia Mary che Elizabeth nella linea di sucecsione al trono. In aggiunta, Catherine venne nominata "Regent" dal luglio al settembre 1544 mentre Enrico VIII era impegnato in una futile e costosa campagna militare in Francia: in caso il Re avesse perso la vita, la Regina avrebbe governato sino alla maggiore età di Edward. Avendo la Regina simpatie protestanti, si inimicò i potenti ufficiali cattolici che le misero contro il Re, spingendo per la sua carcerazione nel 1546. Tuttavia, i monarchi si riconciliarono subito. La Regina scrisse il libro "Prayers or Meditations", che fu il primo ad essere pubblicato con sopra impresso il nome proprio di una regina. Alla morte di Enrico VIII (1547), la Regina assunse il ruolo di guardiana di Elizabeth. Inoltre, scrisse un altro libro "Lamentations of a Sinner". A soli sei mesi di distanza dalla morte di Enrico VIII, la Regina convolò nuovamente a nozze con Thomas Seymour, primo Barone Seymour of Sudeley, anche se il matrimonio non le portò bene, visto che morì nel settembre.

In definitiva, Enrico VIII fu un tiranno, complice un parlamento servile, anche se amò il suo Paese, che lasciò più unito e sicuro come mai in precedenza. Un regno che produsse la visione utopistica di More, i disegni di Holbein, la poesia di Wyatt e la musica di Cornyshe.

Guerre interne ed esterne

Enrico VII ed Enrico VIII

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